IL CASO. L’autovettura condotta da Tizio subiva dei danni a seguito di un sinistro avvenuto a causa di una buca apertasi in una strada di proprietà del Comune.

Tizio agiva, quindi, in giudizio nei confronti dell’ente proprietario della strada, chiedendo il risarcimento dei danni subiti.

Il Giudice di Pace accoglieva la domanda attorea, condannando l’ente al risarcimento dei danni in favore di Tizio.

A seguito dell’appello proposto dal Comune, la sentenza di primo grado veniva riformata.

Tizio proponeva, pertanto, ricorso per cassazione per due motivi, lamentando in particolare che i giudici d’appello avessero ritenuto sussistente l’adozione da parte del Comune di tutte le cautele necessarie ad evitare il sinistro e non avessero ritenuto attendibile il verbale redatto dalla Polizia locale intervenuta sul luogo dell’incidente.

LA DECISIONE. Con la sentenza n. 10166 del 30 marzo 2022, la Corte di Cassazione ha ritenuto l’esclusione responsabilità del Comune “per mancanza di prova dell’incidente”.

In particolare, la Corte di Cassazione ha osservato che la sentenza impugnata, nel ritenere non provata la dinamica del sinistro, aveva correttamente valutato alcuni elementi di fatto, tra cui l’avvenuta rimozione dell’autovettura incidentata prima dell’intervento della Polizia locale, nonché l’assenza di tracce di frenata o di testimonianze in base alle quali poter ricostruire la dinamica del sinistro.